Sabato 28 ottobre, ore 18.57, Guido Catalano sarà alla Piola Libri per una delle sue mirabolanti e funamboliche performance; ingresso gratuito.
Una scrittura materica, corposa, che si distacca dalla poesia tradizionale pur conservandone la verticalità, la pregnanza di significati.
A caratterizzare la produzione di Guido Catalano, però, non è tanto la consueta ricerca di rimandi trascendentali tipica della forma poetica quanto il tentativo di trasmettere emozioni, visceralmente.
Guido è prorompente, un’anima rock al 100 %, e opta per una scrittura ed un lessico scarni, a tratti spudorati e quasi meschini per la loro cruda presentazione, disarmanti al punto di essere stati definiti come un “cattivo servizio alla poesia e alla nazione” e la “deriva della poesia contemporanea”.
Poesia che pare invece aver riconquistato la sua verginità, ironica ed essenziale, e che chiede in primo luogo di essere ascoltata, anche e soprattutto alla luce del background fortemente musicale dell’artista, scrittore che da piccolo sognava di diventare rockstar. Tra partite di ping-pong con cabarettisti e poeti, tra discussioni più o meno scandalose con Cocciante e accuse aguzze quanto le sue strofe, che secondo alcuni vanno “troppo spesso a capo”, Guido ha percorso 34’000 km e si è guadagnato 30 ore di applausi e 50 ore di risate per 30’000 nazisti morti.
All’interno di un coagulo di segni di interpunzione soppressi, di un continuo esercizio di allegri e andanti frizzanti, nel traliccio di queste raccolte di componimenti organizzati in modo così particolare e libero, si riesce ad assistere ad un revival tutto suis modi della temuta poesia, branca oggi più trascurata che mai. Un concerto di parole che vede i capisaldi della metrica totalmente stravolti, dove ogni aspetto tradizionale è messo a soqquadro, dove il continuo dinamismo dei nostri giorni si infiltra in modo indelebile ovunque, persino tra spazi tanto gonfi, in un contrappunto di respiri cauti e velati che accompagnano il lettore tra un verso e l’altro.
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