Le canzoni di Eugenio Cesaro esplorano con irriverenza e un pelo di curiosa ingenuità le cattive abitudini di oggi: la visibilità estremizzata sui social, l’incapacità di cogliere la concretezza dell’oggi, l’insana abitudine italiana ai concorsi e alla musica live a notte fonda. Il tutto condito da un folk estremamente godibile, un tuffo nello swing più sfrenato, trame melodiche che si incollano in testa e intrecci vocali modulati. L’abitudine a suonare in strada (e gli incontri che proprio in strada hanno forgiato l’ossatura della band) li ha portati in fretta sui palchi di tutta Italia e all’ambìto premio della critica al Premio Buscaglione. Dopo un ep andato a ruba, Lorenzo Federici – unico membro della band a non aver legato il proprio nome a Eugenio In Via Di Gioia – è denso di canzoni memorabili: dall’allegra ballata paesana in Argh! con la fisarmonica ad accompagnare la melodia, al contagioso swing Ho Perso; dall’irresistibile crescendo di Ottetto Di Stabilitàallo swing ruffiano che anima gli scherzi di Zoo Balneare. Come se i Mumford & Sons fossero scesi dal piedistallo e avessero passato qualche serata con Gaber e Jannacci. Ironia, sorprendente consapevolezza e un suono denso di personalità fa di Lorenzo Federici una sorpresa assoluta. Ne sentiremo parlare.
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